Osservatorio sulle Costruzioni
Presentati i dati del CRESME Ricerche sul settore e le proposte della CNA per sostenere le imprese e aumentare la competitività del territorio
Data15/05/2025

“In un clima di incertezza totale su tutti i fronti è indispensabile lavorare insieme per individuare strumenti e misure per garantire la crescita dell’economia e, nello specifico, del settore delle costruzioni, che ha trainato la ripresa post Covid e che sta cambiando radicalmente volto. Siamo convinti che il comparto possa svilupparsi anche in assenza di consumo di suolo. A tale riguardo concordiamo con la scelta del Comune di Perugia di stoppare l’ampliamento dell’Ipercoop, tenuto conto dell’inadeguatezza delle infrastrutture stradali a servizio dell’area, già oggi congestionate. La grande scommessa sarà quella della rigenerazione dei centri abitati e delle aree industriali”.
Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria, fa il punto sull’evoluzione del mercato delle costruzioni in Italia e in Umbria presentando i dati dell’Osservatorio sul settore curato dal Cresme Ricerche e illustrati dal direttore del prestigioso istituto, Lorenzo Bellicini.
“Negli ultimi cinque anni – ha esordito Bellicini – il maggiore mercato di riferimento per le imprese del settore è stato quello del recupero del patrimonio immobiliare, che in Italia ha rappresentato quasi il 73% del valore complessivo della produzione, corrispondente a 292 miliardi di euro. In questo fenomeno indubbiamente hanno giocato un ruolo di primo piano i bonus edilizi, tanto è vero che già dal 2024, con la riduzione dei bonus stessi decisa dal governo nazionale, il calo si è fatto sentire. Infatti si è registrato un -40% degli investimenti attivati dagli incentivi rispetto ai due anni precedenti. Un’altra peculiarità dell’ultimo triennio è stata quella del balzo notevole compiuto dalle opere pubbliche, in parte attribuibile al PNRR, ma anche e soprattutto al piano Connettere l’Italia varato dal governo Renzi, in particolare per quanto riguarda le grandi opere”.
“In Umbria – ha aggiunto Emanuele Bertini, presidente regionale di CNA Costruzioni - i bonus casa, compreso il contestato Superbonus, e soprattutto la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti, hanno significato quasi 5 mld di euro di investimenti attivati tra il 2021 e il 2024 (di cui 2,3 dal Superbonus). Dopo la stretta sui bonus casa, già nell’ultimo trimestre 2024 i dati della Cassa edile di Perugia hanno fatto registrare una riduzione delle imprese, degli occupati e della massa salari, tendenza confermata anche nel 1° trimestre 2025. Tuttavia si tratta di una riduzione contenuta (- 7% atteso per il 2025), anche perché c’è una coda importante di lavori ancora da effettuare e perché i tempi di reazione del settore sono lunghi. In ogni caso il comparto tiene e si attesta, ancora oggi, su livelli alti e superiori al 2019/2020. Il motivo risiede nel cambio di passo sulla ricostruzione post sisma del 2016 e nei tantissimi appalti pubblici, soprattutto legati al PNRR, che hanno portato in Umbria risorse consistenti, che si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro. In Umbria il grande assente, semmai, è il tema delle grandi infrastrutture da completare, a cominciare dalla E78”.
“Per il futuro – ha affermato il responsabile regionale del settore, Pasquale Trottolini - le scommesse sono rappresentate in primis dalla necessità di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, la cui quota in Italia deve passare dal 19,2% del 2022 al 39,4% del 2030. Per l’Umbria significherà dover passare da 234 a 1756 MW di energia verde prodotta. Un altro obiettivo è quello della riduzione dei consumi complessivi di energia. Infine, dovremo lavorare alla riduzione delle emissioni inquinanti. Per quanto riguarda l’efficientamento energetico il ministero dell’Ambiente, attraverso il PNIEC (Piano nazionale Integrato sull’Energia e il Clima), ha ribadito che il 52% dei risparmi dovrà provenire dagli immobili residenziali e il 16% da quelli industriali. In questo quadro – ha proseguito Trottolini – si inseriscono le proposte CNA, sia a livello nazionale che regionale, per sostenere la crescita del settore, che è completamente cambiato in questi anni, con una prevalenza delle lavorazioni specializzate su quelle tradizionali. Infatti, per la prima volta gli addetti delle imprese che si occupano di impiantistica hanno superato quelli dell’edilizia in senso stretto”.
“A livello nazionale – ha continuato Bertini – serve una revisione e stabilizzazione dei bonus casa in un’ottica di medio-lungo termine e la reintroduzione dello sconto in fattura a vantaggio della riqualificazione degli immobili residenziali delle famiglie meno abbienti. In seconda battuta è necessario che il governo individui le risorse per il completamento e la realizzazione delle grandi infrastrutture, che in Umbria si chiamano E78, Nodo di Perugia, Tre valli e collegamento con l’alta velocità in tempi rapidi”.
Per Trottolini “bisogna agire anche sulla riprogrammazione del FESR e del FEASR, tenuto conto che all’interno di questi fondi europei sono previste risorse ingenti a favore degli enti pubblici e per sostenere il percorso delle piccole imprese verso la sostenibilità. Per questo riteniamo che la Regione dovrebbe orientare questa riprogrammazione dei fondi comunitari verso la riqualificazione dei centri storici e delle aree dismesse a ridosso di questi ultimi finalizzandola all’attrazione di nuova residenzialità; ma anche verso la riqualificazione delle aree e degli immobili industriali, degli spazi commerciali e artigianali all’interno dei centri abitati; verso la creazione delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e verso strumenti di prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico, anche perché, nonostante non ne parli più nessuno, entro fine anno le imprese dovranno dotarsi obbligatoriamente di polizze contro gli eventi catastrofali. Per funzionare le misure che proponiamo dovranno essere accompagnate da strumenti di semplificazione e dalla definizione dei piani dell’Energia e dei Rifiuti”.
A breve – ha aggiunto Roberto Giannangeli –, nell’ambito della riprogrammazione dei fondi strutturali, presenteremo proposte dettagliate per favorire il rilancio dell’economia nel suo complesso, che stiamo mettendo a punto partendo dai problemi concreti delle imprese, in primis da quello della mancanza di personale qualificato. Insomma – ha concluso il direttore regionale CNA - è ora di dare un taglio all’epoca del cosiddetto benaltrismo e assumersi la responsabilità di fare proposte concrete e compiere scelte chiare per rendere l’Umbria più attrattiva e competitiva”.
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