Energie rinnovabili, avanti tutta sulla legge regionale
Necessaria la rapida approvazione del provvedimento, soprattutto dopo il taglio consistente delle risorse Pnrr destinate alle CER
Data08/10/2025

“Approvare subito la legge regionale per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e convocare un incontro con le associazioni d’impresa, gli enti locali e l’Enel per snellire al massimo gli iter burocratici e non rischiare di vanificare gli investimenti pronti a partire”.
A chiederlo a gran voce è Pasquale Trottolini, responsabile regionale di CNA Costruzioni.
“Bisogna che la proposta di legge presentata dalla giunta regionale venga licenziata al più presto dall’Assemblea legislativa – afferma Pasquale Trottolini -, fornendo gli strumenti normativi necessari a far partire gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili. Un’urgenza resa ancora più necessaria dalla decisione del governo nazionale di decurtare le risorse a fondo perduto del Pnrr a sostegno delle Cer per un valore pari a un miliardo di euro. Subito dopo, sarà necessario che la Regione organizzi un incontro per illustrare la norma alle associazioni di categoria delle imprese, ai Comuni, agli altri enti locali e all’Enel, con l’obiettivo di facilitare e snellire al massimo le procedure per la realizzazione degli impianti di produzione evitando che le pastoie burocratiche vanifichino gli investimenti che molti soggetti sono pronti a far partire sia in riferimento alle Cer che all’agrivoltaico. Questo anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano energetico nazionale, che per l’Umbria ha previsto l’installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili pari a 1756 megawatt di potenza entro il 2030. Oggi siamo appena a poco più di 200 mwp, quindi la strada da fare in un lasso di tempo limitato è ancora moltissima”.
Per Trottolini questa potrebbe essere l’occasione “per avviare un forte processo di semplificazione negli enti locali, dove spesso la burocrazia, unita all’indecisione politica e alla pressione di comitati locali fondati sulla difesa di interessi particolari in contrapposizione a quelli generali, portano a un rallentamento nel rilascio delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione di impianti anche se perfettamente rispondenti ai requisiti previsti dalla legge. Se l’obiettivo è quello di rendere l’Umbria sempre più verde, sostenibile e attrattiva, soprattutto nei confronti dei giovani, solitamente più sensibili al rispetto dell’ambiente ma, purtroppo, anche i più propensi, da molti anni, a trasferirsi in altre Regioni o Paesi, dobbiamo essere rapidi e condividere gli obiettivi”.
Il giudizio del responsabile regionale di CNA Costruzioni sulla proposta di legge della giunta regionale è molto positivo.
“Pur in assenza di una norma nazionale che detti le linee strategiche a cui le Regioni dovranno attenersi in materia di individuazione delle aree idonee ad ospitare impianti rinnovabili, ci sembra che quella proposta dalla giunta di palazzo Donini sia una buona legge, perché riesce a coniugare, in un quadro articolato, l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, eolici, geotermici e agrivoltaici con il rispetto e la tutela dell’ambiente, delle bellezze storico-artistiche e delle produzioni di qualità che rappresentano un tratto distintivo del nostro territorio. Ma ci sembra una buona legge anche perché privilegia la realizzazione di piccoli impianti, puntando molto sulle Cer che, a loro volta, possono coniugare la riduzione delle emissioni inquinanti e dei costi energetici per i consumatori che ne fanno parte con la realizzazione di progetti sociali, grazie alle riserve previste dalle tariffe incentivanti ventennali che vengono calcolati sulla quantità di energia condivisa all’interno delle comunità stesse. E poi c’è anche la questione dell’agrivoltaico, che può rappresentare una fonte integrativa di reddito per le imprese del settore, a partire da quelle colpite da dazi statunitensi. Ma bisogna affrettarsi ad approvare la legge – conclude Trottolini -, soprattutto alla luce del taglio di un miliardo di euro deciso dal governo in vista della scadenza (fine novembre) del bando Pnrr, e a renderla subito operativa coinvolgendo in un incontro tutti i soggetti interessati”.